Dalla penombra, da questa parte del vetro ti ho visto tra gli astanti. Ho guardato te, tu hai alzato il capo e i tuoi occhi hanno visto me, penetrandomi.
Non ho desiderato più altri occhi da allora, ogni altra forza che entrava in me eri tu, amore mio. Attraverso quella finestra ti ho visto e tu mi hai guardato dentro. Per sempre tua, per sempre mio.
Da quella notte del banchetto il tempo è fuggito, oppure siamo fuggiti noi, da noi stessi e dal nostro suggello? Perché questo strano destino ci ha separati?
Come stai? Cosa ne è stato della tua vita finora? Hai pensato a me come io ho pensato a te?
Ti amerò per sempre.
Il viaggio mi ha portato lontano, ma noi siamo sempre lì ad attenderci. Quanti anni sono passati? Forse non è ancora tutto perduto…
Forse… Sì, forse tornerò lì in Umbria, tra Foce e Amelia, a riscoprire quell’antica dimora chiamata La Gabelletta, con il ristorante e le camere bellissime, a innamorarmi di nuovo.
Tu ci sarai?